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Riconoscere i simboli della raccolta differenziata

Non è sempre facile distinguere i vari materiali e la loro destinazione una volta diventati rifiuti: per questo imballaggi e confezioni riportano simboli della raccolta differenziata che costituiscono una guida per i consumatori.

Imparare a leggerli e riconoscerli è semplice. Innanzitutto, è importante fare differenza tra i simboli ufficialmente riconosciuti e quelli che, invece, possono avere un significato ambiguo.

Simboli Raccolta Differenziata

Dei tre simboli più conosciuti, soltanto uno attesta la possibilità di riciclare il materiale e indica di che materiale si tratta in modo univoco. Il punto verde, caratterizzato da due frecce che compongono un cerchio, significa soltanto che l’azienda produttrice aderisce a qualche consorzio per lo smaltimento dei propri rifiuti.

Anche il nastro di Moebius, triangolo composto da tre larghe frecce verdi, è poco indicativo: può attestare che un prodotto è composto almeno in parte con materiali riciclabili, oppure che è esso stesso riciclabile (o entrambe le cose) Ad attestare in modo univoco la possibilità di riciclare i materiali è il triangolo con tre frecce, che contiene al suo interno un numero e, sotto, una sigla. Questo permette di riconoscere con sicurezza da quali scarti si possono ottenere nuovi materiali o prodotti una volta sottoposti a determinati trattamenti, pratica che riassume la definizione di riciclaggio.

Simboli della raccolta differenziata della plastica

Numeri e sigle accompagnano il triangolo simbolo della raccolta differenziata e indicano il tipo di materiale. La sola presenza del simbolo, non è garanzia della possibilità di recupero. Il triangolino accompagnato dal numero 7 indica tutte le plastiche che non possono essere riciclate: nonostante la presenza del simbolo, tali materiali vanno considerati scarti indifferenziati e non possono venire recuperati.

Nell’ordine, i simboli che differenziano i materiali plastici riguardano il polietilene tereftalato (PET), il polietilene ad alta densità (HDPE o PE – HD), il cloruro di polivinile (PVC o V), il polietilene a bassa densità (LDPE), il polipropilene (PP), il polistirene o polistirolo (PS). Ulteriori simboli dal 7 al 19 indicano tutti altre plastiche non riciclabili. Tali materiali sono da destinare alla raccolta indifferenziata.

Simboli della raccolta differenziata della carta

I codici della raccolta differenziata proseguono con la carta, per la quale viene utilizza la numerazione dal 20 al 22 per quanto riguarda gli imballaggi e gli oggetti recuperabili, per poi proseguire fino al 40 con oggetti non recuperabili. Il triangolino numero 20 con la sigla PAP si riferisce al cartone ondulato, tipicamente quello di scatoloni e imballaggi.

Il simbolo PAP 21, invece, indica il cartone non ondulato, spesso utilizzato per le confezioni alimentari. Il successivo PAP 22 indica la carta semplice, comprendente i sacchetti di carta, la carta di giornali, alcuni tipi di carte alimentari. I numeri successivi, invece, sono di prodotti con lavorazione tale da non essere recuperabili. Il simbolo all’interno dell’esagono, invece, indica il cartone poliaccoppiato, che essendo unito ad altri materiali non è riciclabile.

Simboli della raccolta differenziata del metallo e del vetro

Tra i codici più comuni e utili da conoscere, ricordiamo inoltre quelli del metallo e del vetro, per prodotti da destinare ai reciproci sistemi di raccolta. Per quanto riguarda la raccolta differenziata dell’alluminio, il codice al di sotto del triangolo sarà ALU, mentre il numero indicativo è il 41. Con FE e numero 40 si indica, invece, il ferro, da recuperare secondo le disposizioni territoriali.

Tre numeri sono da tenere a mente per quanto riguarda il vetro, siglato GL: 70 per il vetro trasparente o incolore, 71 per le bottiglie di colore verde, come quelle per il vino, e il numero 72, per le bottiglie marroni come quelle della birra. I numeri successivi, dal 73 al 79, indicano invece oggetti in vetro non riciclabili.